Il prolasso pelvico
- by Varriale Prof. Massimiliano
- 22 giu 2023
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Il prolasso pelvico comporta la discesa (prolasso) della vescica, dell’uretra, dell’intestino tenue, del retto, dell’utero o della vagina a causa della debolezza o di una lesione dei legamenti, del tessuto connettivo e dei muscoli della pelvi.
- Le donne possono avvertire una pressione che provoca la sensazione che qualcosa protruda fuori dalla vagina o di essere sedute su una palla, un senso di pienezza nella pelvi o problemi di minzione o di evacuazione.
- La visita ginecologica si svolge mentre la donna è sotto sforzo in modo da rendere più evidenti le anomalie.
- Gli esercizi dei muscoli pelvici e i pessari possono risultare utili, ma spesso è necessario intervenire chirurgicamente.
Il prolasso degli organi pelvici colpisce solo le donne e diventa più comune con l’avanzare dell’età. Nell’arco della vita, circa 1 donna su 11 necessita di un intervento chirurgico per prolasso degli organi pelvici.
Questa struttura è formata da una rete di muscoli, legamenti e tessuti, simili a un’amaca, posti a sostegno degli organi pelvici: utero, vagina, vescica, uretra e retto. Se i muscoli si indeboliscono oppure i legamenti o i tessuti si rilassano o vengono danneggiati, gli organi pelvici o l’intestino tenue possono scendere e protrudere dalla vagina. Se il disturbo è grave, gli organi possono protrudere all’esterno del corpo attraverso la vagina.
Il prolasso degli organi pelvici di solito è la conseguenza di un insieme di fattori. Quelli che contribuiscono di solito allo sviluppo di questo disturbo sono i seguenti:
- Il parto, specie se naturale
- L’obesità
- Una lesione, per esempio durante l’isterectomia (rimozione dell’utero) o un’altra procedura chirurgica
- Invecchiamento
- Fare spesso cose che aumentano la pressione nell’addome, come sforzarsi durante l’evacuazione o sollevare oggetti pesanti
- Età
- Eccessiva magrezza
- Malattie che indeboliscono i tessuti connettivi
La gravidanza e il parto naturale possono indebolire o stirare alcune delle strutture di supporto della pelvi. Il prolasso degli organi pelvici è più comune nelle donne che hanno avuto vari parti vaginali; il rischio aumenta a ogni parto. Lo stesso parto può danneggiare i nervi, con conseguente indebolimento muscolare. Il rischio di sviluppare un prolasso degli organi pelvici si riduce con il parto cesareo rispetto al parto vaginale. Con l’età le strutture di sostegno nella pelvi possono indebolirsi, rendendo più probabile lo sviluppo di prolasso d’organo. Anche l’isterectomia può indebolire le strutture della pelvi, aumentando il rischio di prolasso degli organi pelvici. Fattori meno comuni che possono contribuire al prolasso di un organo pelvico includono disturbi che aumentano la pressione nell’addome e quindi sugli organi pelvici, come l’accumulo di liquido nell’addome (ascite), tumori nell’addome e malattie polmonari croniche. Possono contribuire anche disturbi dei nervi del pavimento pelvico e patologie del tessuto connettivo. (Il tessuto connettivo è il tessuto resistente, spesso fibroso, presente in quasi tutti gli organi, inclusi i muscoli, e che fornisce supporto ed elasticità.) Alcune donne presentano difetti congeniti in questa zona oppure nascono con tessuti pelvici deboli.
Tipi e sintomi
Il prolasso pelvico si manifesta in particolare con sintomi quali perdita di urina a seguito di sforzi e la comparsa o l’aggravamento della stitichezza. Si possono inoltre verificare:
- Dolori durante i rapporti sessuali
- Cistiti ricorrenti
- Prolasso emorroidario
I diversi tipi di prolasso degli organi pelvici prendono il nome dall’organo interessato.
- La parete posteriore della vagina: prolasso del retto (rettocele) o dell’intestino tenue (enterocele)
- La parete anteriore della vagina: prolasso della vescica (cistocele) o dell’uretra (uretrocele)
- La parte superiore della vagina: prolasso vaginale (apicale)
- L’utero: prolasso uterino
Spesso, sono presenti contemporaneamente più tipi. In tutti i tipi, il sintomo più comune è una sensazione di pesantezza, pienezza o pressione nella zona della vagina. Una donna può avere una sensazione come se fosse seduta su una palla o che utero, vescica o retto stiano sporgendo o uscendo fuori dalla vagina.
I sintomi tendono a manifestarsi quando la donna è in piedi, fa sforzi o tossisce, mentre scompaiono quando si distende e si rilassa. In alcuni casi, il rapporto sessuale è doloroso. Le forme lievi possono rimanere asintomatiche fino all’età avanzata. Il prolasso del retto (rettocele), dell’intestino tenue (enterocele), della vescica (cistocele) e dell’uretra (uretrocele) sono particolarmente inclini a verificarsi contemporaneamente. Uretrocele e cistocele si verificano quasi sempre insieme.
Spesso i danni al pavimento pelvico possono interessare le vie urinarie. Di conseguenza le donne che presentano un prolasso degli organi pelvici spesso hanno difficoltà a controllare le urine, che fuoriescono involontariamente (incontinenza urinaria) o problemi a svuotare completamente la vescica (ritenzione urinaria).
I medici riescono generalmente a diagnosticare il prolasso degli organi pelvici con l’esame pelvico utilizzando uno speculum (uno strumento che divarica le pareti vaginali).
Alla donna viene chiesto di spingere in basso (come per evacuare) o di tossire. L’esame può essere eseguito in posizione eretta con un piede su uno sgabello. La pressione sulla pelvi esercitata dalla spinta verso il basso, dalla tosse e/o dalla posizione eretta rende più evidente il prolasso degli organi pelvici.
Il Trattamento del prolasso degli organi pelvici dipende dai sintomi della donna. Bisogna infatti distinguere tra casi lievi e più gravi. I casi lievi possono essere gestiti con la riabilitazione del pavimento pelvico, talvolta associata a un trattamento chirurgico. I casi più gravi richiedono interventi chirurgici minimamente invasivi per ripristinare anatomia e funzione dell’area pelvi-perineale.