Emorroidi: gravidanza e chirurgia
- by Varriale Prof. Massimiliano
- 12 lug 2022
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Come tutte le patologie che coinvolgono il comparto ano-genitale, anche la malattia emorroidaria è caratterizzata dal silenzio, figlio del tabu che riguarda tali argomenti. Chi ne soffre, infatti, non riesce ad affrontare l’argomento, neanche con lo specialista. Ecco perché in questo contributo voglio darvi qualche ulteriore delucidazione in merito, sulla scia dell’articolo uscito la scorsa settimana. In particolare, voglio affrontare il problema della loro comparsa in gravidanza.
La classificazione moderna
Abbiamo già visto che di emorroidi ne parlavano persino gli antichi egizi e che la classificazione moderna si deve invece agli studi di Tompson risalente al 1975. Egli identificò la corretta anatomia e diede vita alla teoria che ne consegue: ossia lo scivolamento del tessuto emorroidario.
Ad oggi, grazie alle nuove tecnologie, come la rx defecografia, e all’esperienza chirurgica maturata, ci sono stati ulteriori, e fondamentali, passi avanti.
Il dottor Antonio Longo, grazie alle sue tecniche chirurgiche e ai risultati ottenuti, ha dimostrato che il prolasso muco emorroidario si associa sempre al prolasso del retto distale. Questo ci permette di affermare che la malattia emorroidaria è una conseguenza del prolasso rettale. Tale scoperta ha comportato il superamento della teoria di Tompson, lasciando spazio alla teoria unitaria del prolasso del retto. Il retto, infatti, prolassando, determina una serie di conseguenze, come anche lo scivolamento emorroidario, associabile anche all’anoderma.
L’intervento chirurgico e la sua preparazione
Quello dell’intervento è, forse, il momento più delicato perché non si compone solo della parte pratica ma anche, e soprattutto, della costruzione di un rapporto di fiducia tra medico e paziente. La decisione in merito all’intervento viene, ovviamente, presa a seguito della visita proctologica, dove si determina lo stadio della malattia e il tipo di intervento più adatto. Viene, quindi, redatta un’anamnesi completa del paziente, in cui devono emergere tutte le patologie da cui è affetto per non compromettere la riuscita dell’intervento e il sopraggiungimento di complicanze.
I pazienti affetti da malattie croniche dell’intestino, per esempio, potrebbero sviluppare complicanze, sia generiche sia specifiche, come l’insorgenza di fistole o non rispondere al trattamento chirurgico: le probabilità di recidiva in questi casi sono il doppio rispetto a quelle di un paziente sano; inoltre, il beneficio percepito da questi pazienti potrebbe essere insoddisfacente o comunque non commisurato alle aspettative iniziali.
Le emorroidi e la gravidanza
Quante donne, una volta partorito o durante la gravidanza, hanno lamentato la comparsa delle emorroidi? Sebbene, come ho appena detto, l’argomento venga ancora considerato un tabù per moltissime persone, è risaputo che le emorroidi possano essere un effetto collaterale della maternità.
Il prolasso emorroidario, che si può verificare sia in gravidanza sia, soprattutto, con il parto naturale, viene infatti favorito dai cambiamenti ormonali e dall’aumento della pressione addominale, cioè come conseguenza dell’attacco – in fase di espulsione – sul perineo posteriore.
A soffrire di tale patologia è circa il 35% delle partorienti. Voglio rassicurare tutte le donne in gravidanza o che ne desiderano una: la maggior parte delle volte le emorroidi si risolvono dopo il parto; soltanto in pochi casi si deve procedere chirurgicamente.
Se notate l’insorgere di emorroidi, però, vi consiglio di non temporeggiare e di prevedere a breve termine una visita specialistica così da stabilire, per prima cosa, un regime alimentare e idrico appropriato unitamente all’assunzione di fermenti lattici ad hoc (molto dipende da questi fattori), e, in seconda battuta, un corretto utilizzo di farmaci tali da non creare problemi alla gravidanza o all’allattamento. Alcuni elementi naturali, infatti, pur non essendo farmaci, hanno caratteristiche intrinseche farmacologiche e possono aiutare a migliorare notevolmente la patologia emorroidaria insorta in gravidanza o allattamento.