Stipsi cronica nel bambino
- by Varriale Prof. Massimiliano
- 23 nov 2023
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La prevalenza della stipsi nei bambini oscilla tra il 7 ed il 30%, risultando così una delle patologie più frequenti dell’età pediatrica. Il 95% delle stipsi croniche nei bambini è di natura funzionale, intendendo con questo termine quel tipo di stipsi che conseguono ad una non corretta attività del colon retto, differenziandosi da quelle organiche che riconoscono nei fattori neurologici, endocrinologici, nelle malformazioni congenite del tratto ano rettale le cause principali. La diagnosi di stipsi cronica funzionale si basa su un insieme di sintomi che hanno la caratteristica al tempo stesso di essere apparentemente non correlabili tra loro eppure ripetitivi.
Di solito i bambini si scaricano spontaneamente ogni 1-2 giorni. Quando questo non avviene con regolarità, si parla di stitichezza. In particolare, si fa riferimento a questa condizione quando il piccolo va di corpo solamente una volta ogni 3-4 giorni.
Perché si possa parlare di stipsi cronica, è necessario che siano presenti almeno due tra i sintomi di seguito elencati e per almeno un mese:
- che il bambino presenti due o meno evacuazioni a settimana
- episodi ripetuti di eccessiva ritenzione delle feci
- uno o più episodi settimanali di incontinenza fecale
- dopo acquisizione del controllo degli sfinteri, episodi di defecazione dolorosa e con emissione di feci particolarmente dure
- infine presenza di feci dure e di grosse dimensioni che ostruiscono il water.
Le linee guida relativamente al trattamento della stipsi in età pediatrica si basano su quattro punti fondamentali che sono:
- l’educazione del bambino
- l’eliminazione dell’ingombro fecale
- la prevenzione dell’accumulo fecale
- la sospensione della terapia.
L’educazione del bambino gioca un ruolo fondamentale e centrale della cura alla stipsi cronica: in questo senso il nucleo familiare ha il compito di aiutare il bambino a superare l’ostacolo facendogli sentire tutto l’affetto possibile, possibilmente anche superando eventuali equivoci esistenti tra i genitori stessi, condividendo col bambino, attraverso un costante impegno nel segno della positività, il momento difficile. L’eliminazione dell’ingombro fecale rappresenta l’altro elemento terapeutico fondamentale anche perché è questo il sintomo principale da affrontare con una certa immediatezza: generalmente sono usati degli oli minerali assai gradito dal bambino ma anche dai genitori. È possibile il ricorso ai mini clisteri in grado di aiutare notevolmente lo svuotamento rettale, anche se associati all’utilizzo dell’olio.
La prevenzione dell’accumulo fecale, si basa sull’addestramento del bambino con età superiore ai tre anni all’utilizzo della toilette e l’alimentazione specifica. L’esercizio all’uso della toilette in un bambino che abbia il controllo sui propri sfinteri, almeno quindi con età superiore ai tre anni, risulta essere estremamente importante: i genitori invitano all’utilizzo della toilette il bambino per almeno dieci minuti dopo il pasto principale favorendo la posizione corretta e con corretto appoggio della pianta dei piedi utilizzando, per invogliare il bambino, il classico sistema della premiazione assai utile in questi frangenti. L’esercizio, di per sé banale, consente la familiarizzazione del bambino con il luogo, facendo sì che si riduca in maniera assai cospicua il trauma relativo all’abbandono del pannolino. È sempre utile ricordare che il trattenimento delle feci potrebbe implicare una manifestazione di disagio affettivo da parte del bambino nei confronti di uno o entrambi i genitori e che pertanto è estremamente importante che i genitori partecipino in maniera attiva condividendo il momento in maniera positiva. Le misure dietetiche poggiano sull’incremento dei liquidi, di zuccheri assorbibili e no, di fibre affinché le feci possano essere maggiormente morbide. E’ assolutamente notorio il fatto che a causa della scarsa palatabilità delle fibre nei bambini, il loro uso sia assolutamente scarso nella dieta: eppure è possibile, secondo qualche pensiero, che le fibre possano addirittura essere sconsigliabili nell’apporto alimentare pediatrico in corso di stipsi, a causa del fatto che le fibre possono rendere sì soffice e voluminoso il bolo fecale accelerando così il transito del colon, ma poiché la stipsi nel bambino trae origine dall’ostacolato transito nel retto, ecco che di conseguenza le fibre possono aumentare l’ingombro rettale di feci determinando flatulenza e meteorismo. Frutta, yoghurt, cereali e legumi completano gli alimenti consigliabili in caso di stipsi cronica in età pediatrica. L’impostazione di un corretto regime alimentare e la sua osservanza riducono drasticamente l’utilizzo dei lassativi, riportando nel tempo ma in maniera concreta l’attività intestinale a regimi assolutamente fisiologici con conseguente miglioramento della stipsi.
Encopresi: di cosa si tratta? A volte ci può essere encopresi, cioè la frequente perdita parziale di feci che sporcano le mutandine: è un disturbo che presentano i bambini estremamente stitici, quando "non ce la fanno più" a trattenere completamente le feci e per cui ne fuoriesce una certa quantità. Non esiste un'unica terapia che risolva il problema della stipsi cronica, ma esistono diversi rimedi che devono essere applicati, da solo o associati, con pazienza e costanza perché diano risultati protratti nel tempo.